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Va alla Camera, in una interrogazione dei deputati radicali, l'inchiesta de
"Il Vascello" sull'allontanamento delle guardie giurate dal deposito Tamoil

E’ stata pubblicata negli atti della Camera l’Interrogazione a risposta scritta al Presidente del Consiglio Monti, al Ministro dell’interno e al Ministro dello sviluppo Economico, presentata in data 5 giugno 2012 dai deputati radicali -prima firma Maurizio Turco – riguardante la sicurezza Tamoil ed in particolare il servizio di sorveglianza che, stante le notizie diffuse a mezzo stampa, non è più garantito 24 ore su 24. Nell’interrogazione si chiede, fra l’altro, quale sia la situazione dal punto di vista della sicurezza dell’impianto e l’esito delle verifiche disposte dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, se il personale che di volta in volta viene coinvolto nell’attività di sorveglianza sia formato e con quale professionalità e quali titoli inerenti alla sicurezza. Ecco il testo:

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico. - Per sapere - premesso che:
dal primo maggio 2012 il ciclo della raffineria Tamoil di Cremona è terminato e una parte del sito della raffineria è diventato deposito di carburanti;
il servizio di sorveglianza, stando alle notizie diffuse a mezzo stampa, non è più garantito 24 ore su 24 dalle guardie giurate competenti, ma viene attuato con l'utilizzo di telecamere e periodici passaggi di controlli;

nelle ultime settimane si sono già avute - come denunciato dal quotidiano telematico Il Vascello, anche con formale documento alla Polizia di Stato - almeno due intrusioni dimostrative senza che i lavoratori incaricati del controllo si accorgessero di alcunché;
la raffineria Tamoil - di proprietà libica e fino a pochi mesi fa sotto il controllo diretto della famiglia Gheddafi - costituisce tuttora un obiettivo strategico e ad altissimo rischio. E ci sono forze, non scomparse con la eliminazione di Gheddafi, che potrebbero decidere - è solo una ipotesi, ma assolutamente realistica - di scatenare proprio a Cremona, una azione che avrebbe vastissima eco internazionale e che sarebbe agevolata dalla estrema facilità di accesso al deposito di carburanti:

quale sia il quadro della situazione all'interno della raffineria, in particolar modo riguardo la dismissione degli impianti e l'occupazione dello spazio destinato al deposito;
quale sia la situazione dal punto di vista della sicurezza dell'impianto e l'esito delle verifiche disposte dal Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, organismo istituito presso la prefettura di Cremona;

se il personale che di volta in volta viene coinvolto nell'attività di sorveglianza sia formato e preparato e con quale professionalità e quali titoli inerenti la sicurezza".

IL REGALO DEL 1° MAGGIO: Un incredibile sgarro alla sicurezza della città ed ai lavoratori, nessuna smentita, alcuni dipendenti di ieri e oggi esibiscono il decreto a supporto delle preoccupazioni

DOPO IL 30 APRILE LA TAMOIL TOTALMENTE PRIVA DEL PRESIDIODELLE GUARDIE ARMATE

La guardiola all'ingresso resta vuota, i tondelli sono bloccati, non si entra e non si esce più, il sistema di monitoraggio è affidato a un paio di lavoratori della sala logistica che non hanno titoli e tanto meno armi per garantire la sicurezza ed oltre tutto hanno anche molti altri compiti da assolvere - Tutto questo è lecito? C'è o no una legge che impone il presidio 24 ore su 24 degli impianti classificati ad alto rischio? - Il Prefetto non interviene? Potrebbero scattare denunce penali - Se capita il disastro chi pagherà per questa scelta?


E la gente si pone una domanda, la più inquietante di tutte: perché la Tamoil ha preso la decisione? Solo per risparmiare sulle guardie giurate?

testo e foto di Antonio Leoni

Alle 0.00 comincia la festa del Primo Maggio, la Festa del lavoro e dei lavoratori. Scriviamo noi perchè dai sindacati non ci è giunta alcuna allerta (neppure in seguito). Ecco come si è celebrata a Cremona.

Tre ore prima, alle 21, nella guardiola di ingresso della Tamoil entra per il suo turno la solita guardia giurata obbligatoria, ci dicono che si chiami Enrico. Davanti a lui sono schierati e ben accesi i monitor che controllano l'intero perimetro della raffineria e gli impianti interni. Una responsabilità altissima. Nella notte può succedere di tutto, dall'incursione di malviventi (o terroristi) a problemi di qualsiasi altro genere, un principio di incendio, ad esempio.

Enrico è armato, come sempre. E' quanto gli compete dal 1988. Ma stasera è una sera speciale e qualche collega, alcuni operai, specialmente i cassintegrati vengono a salutarlo. Un gesto commovente. Perchè questa sera è speciale e definitiva. Stasera si chiude, un'altra bandiera cala impietosamente. L'IVRI se ne va da qui. Enrico resta al suo posto fino alle 24, ma non oltre. E' accaduto l'incredibile. La Tamoil, anzi la città liquidano ogni tutela. Queste tre ore non sono soltanto l'ultimo turno del 30 aprile a carico della guardia giurata dell'IVRI Enrico, sono l'ultima volta che la Tamoil viene presidiata di notte. E pure di giorno.

Finito, non se ne parla più. Enrico prende su le sue cose, le infagotta e se ne va. Nella guardiola non c'è più nessuno.

Alle 24 i tondelli sono completamente bloccati, non si entra e non si esce. Chiusi e basta. Giù la veneziana. L'occhio vigile della raffineria ha abbassato definitivamente la palpebra. Non sono ammessi i cellulari, e se qualcuno per qualche accidente dovesse restare ingabbiato non potrebbe neppure chiamare i vigili del fuoco. Ma l'accidente più grave è un altro. I monitor sono spenti nella guardiola. Tutto il sistema di sicurezza viene trasferito alla sala logistica dove a guardarli ci sono due lavoratori che però non hanno nessun titolo di quelli prescritti per legge.

Non sono neppure armati, ovviamente. Possono solo guardare e per guardare bene, sia chiaro, occorrere competenza specifica. Come si deve saper per bene cosa fare, il che significa essere addestrati per far fronte alla emergenza. Che può essere gravissima. Un assalto ad esempio. Loro al massimo prendono il telefono e chiamano. Campa cavallo. Dio stenda una mano in testa ai due perché diano un'occhiata al momento giusto. Osservare i monitor è quasi un un optional. Hanno altri lavori da fare.

E' una situazione gravissima, francamente allucinante oltre che incredibile. Perché come a tutti è ben noto, a norma di legge gli impianti ad altissimo rischio vanno presidiati da uomini armati, autorizzati ed adddestrati, allertati e presenti 24 ore su 24. Si ha la sensazione di trovarsi non solo di fronte ad uno sgarro alla sicurezza della città e dei lavoratori, ma a una palese violazione delle norme. Il Prefetto è al corrente? Il Prefetto può autorizzare una decisione siffatta? I vigili del fuoco, la polizia come reagiranno a questa clamorosa diserzione della Tamoil dal primo e unico presidio in armi? La domanda è pesante e siamo informati che in assenza di risposte esaurienti potrebbero scattare le denunce alla magistratura.

C'è un' altra domanda importante: la città ufficiale, ingessata e prona come reagirà? Se valutiamo la sollecitudine con la quale la Giunta Perri sta rispondendo al richiamo del magistrato perchè si costituisca parte civile a nome dei cittadini nella causa contro l'inquinamento Tamoil, la risposta è già pronta e confezionata con nastri e cotillons. La vicenda Tamoil per la politica e per le amministrazioni pubbliche ormai è completamente finita, prima fastidiosa ora dimenticata, si considera già digerita dal ventre molle della città. Siamo rimasti soli, nel piazzale spoglio , sporco e trasandato, questa notte ad occuparci ancora di un dramma che i nostri apparati considerano dispettoso e fastidioso. Non hanno già fatto, loro, tutto il possibile, accidenti? Chi rompe ancora le palle. Noi soli, qui a mezzanotte precisa, nel piazzale deserto, con i lavoratori allontanati, che è affare loro, chi se ne fotte.

••• Al di fuori del fatto umano resta la domanda logica: perchè la Tamoil ha preso una decisione come questa: solo per risparmiare i costi del servizio di guardie giurate? Può giustificare il risparmio il pericolo che la raffineria vada a fuoco o che un deposito di petrolio impresidiato sia esposto al ghiotto assalto di una pattuglia di furfanti o peggio di un gruppo terroristico? Possibile che la Tamoil non si renda conto? Che vantaggio (ci sarà un vantaggio...) ricava dalla sua decisione?

Aggiornamento con nuovi inquietanti dettagli

Ore 24 cambio della guardia: la guardia giurata spiega al momento
ai malcapitati lavoratori chiamati in sostituzione ...COME SI FA!

La cronaca della fine del presidio armato alla Tamoil si è arricchita (o impoverita) con altre notizie. Ore 24, la guardia giurata Enrico del quale parliamo nella cronaca dell'ultima giornata di lavoro, cessa il servizio e quindi passa le consegne a un paio (pare) di malcapitati lavoratori Tamoli addetti al servizio logistica. E SPIEGA LORO COME SI FA! Non sapevano nulla delle precauzioni da prendere, dei comportamenti da tenere in caso di allarme intrusione, apprendono al momento su blocco e sblocco dei tornelli... e via dicendo. Destinati a fare un lavoro tra tanti altri, come se fosse una schiocchezza la guardia a un impianto ad altissimo rischio, estremamente infiammabile, dove i camion caricano benzina, gasolio e quant'altro.

Ma non finisce qui. Non si può compiere un servizio di guardia, secondo le disposizioni di legge, senza aver seguito un apposito corso, aver studiato tutte le disposizioni che governano la sicurezza, maturato le abilità per l'esercizio tecnico della sicurezza.

Ecco la legge, sia convocato il comitato provinciale per l'ordine pubblico

Gentilissimo direttore,
abbiamo letto l'aggiornamento della vicenda Tamoi e nuovamente ci troviamo a constatare l'esata pertinenza dei suoi dubbi e delle sue annotazioni sulla sicurezza dei cittadini. Assolutamente incontestabile il riferimento normativo al Decreto 1° dicembre 2010, n. 269 ed in specifico all’ALLEGATO “D” dove si formulano i REQUISITI OPERATIVI … E REGOLE TECNICHE DEI SERVIZI poiché al punto 3.b.1 si può leggere:
Devono intendersi obiettivi sensibili e, come tali, affidati alla vigilanza delle guardie giurate,
qualora non vi provvedano direttamente le Forze dell’Ordine:

• (omissis)
raffinerie, centri oli per la raccolta ed il trattamento del greggio, depositi di carburante e lubrificanti con capacità di stoccaggio superiore a 100 tonnellate.
• (.... seguono altre analoghe disposizioni)
Possiamo auspicare che se il Prefetto ritiene di non agire con provvedimento coattivo, si interessi il Comitato provinciale per l’ordine pubblico per un giusto coinvolgimento.
Lavoratori Tamoil e analoghe varie lettere firmate

Non risulta - a quanto ci viene riferito - che nessuna di queste pseudo guardie abbia sostenuto alcunchè del genere. Documenti la Tamoil in caso contrario come, dove e quando. Dal che deriva una non tanto igenua domanda dall'interno stesso della Tamoil che potrebbe essere formulata in qualsiasi momento dai malcapitati , obbligati a tanto perché il posto di lavoro, valutata la sensibilità della società petrolifera, bisogna tenerselo caro, abbassare la testa e via andare....

Ma è giusta la domanda: " Se mi trovo di fronte a una intrusione che faccio? Gli dico, caro signore, lei che ci fa qui? Vada fuori per favore? ". Infatti alcuno di questi lavoratori è armato e neppure consapevole di doveri e metodi che nessuno gli ha spiegato. Lo sconcerto è enorme.

Perchè potrebbe succedere anche dell'altro: un incendio ad esempio, un piccolo incendio da domare prontamente prima che diventi un grande incendio. Ebbene ci sono tre, quattro persone ad essere ottimiste. Quattro persone inqualificate che hanno il compito non solo di dare l'allarme. Una va si affanna di raggiungere il telefono per allartare i vigili del fuoco e favorirne l'ingresso, le altre debbono correre a collegare i bochettoni dei tubi anticincendio. Dunque accorgersi del guaio guardando ai monitor tra un lavoro e l'altro, telefonare, correre ai bocchettoni, attaccarli... "Qualcuno ha l'idea del rischio che corre non solo la Tamoil ma anche la città?", si commenta.

Tutto deriva , in linea generale, da uno strano Paese dove le norme pian piano sono come i seicenteschi editti suntuari spagnoli, vanno in disuso o sono piano piano stravolte secondo il principio, niente affatto germanico (tanto per restare a qualche esempio europeo) che fatta la legge è fatto l'inganno.

Così è successo precisamente questa mattina che l'incaricato di una cooperativa presentata come servizio di guardia, non armato, si sia presentato alla stazione ed abbia ritirato un plico contenete molto denaro. E' salito su un furgone qualsiasi, cioè niente affatto bliandato, e se ne sia andato. Non gli è successo niente. Beato lui. Una rapina annunciata comunque che poi leggeremo con titolo a tutto pagina sul giornale locale : "Audaci malviventi eccetera eccetera). Audaci malviventi istigati dalla violazione delle norme, per cui sarebbe bene approfondire chi abbia la colpa maggiore, il rapinatore o chi chiude un occhio su tutto.. ne deriva che si offre un servizio di sicurezza con una carretta qualsiasi a 14 euro al giorno, quando il furgone armato e blindato , obbligatorio di un istituto di vigilanza con le carte in regole, costa almeno cento euro al giorno. Vincono un'altra volta i furbi.

Spiegato cosa capita, rinnoviamo la domanda: perchè la Tamoil si mette in un simile rischio, per risparmiare una cifra che di fronte al valore economico del bene da tutelare è assolutaamente insignificante? E' questa l'idea della sicurezza ed il rispetto dei propri lavoratori e soprattutto della città che la ospita ancora e ne ha dovuto subire tutti i danni? Siamo pronti alla replica?

Siamo al secondo assalto di elementi non autorizzati!

Altra intrusione dimostrativa nel deposito Tamoil a conferma che non è garantita la sicurezza nella zona sud di Cremona, è chiaro che con poca audacia si entra nel deposito, ora senza guardie giurate ed armate

Apprezzamento del Corpo Vigili dell'Ordine per il nostro allarme: un attentato alla sicurezza che si allarga al Paese dove si consentono persino interventi fuorilegge. Vai a leggere

E se la Raffineria/Deposito Tamoil va a fuoco?

Cosa fare, come difendersi, dove fuggire

Se il Deposito va a fuoco (non dimentichiamo anche l'eventualità dell'attentato) come debbono comportarsi i cittadini cremonesi? Esiste un piano di emergenza che francamente può solo limitare i danni. Il rischio alle porte della città in una zona densamente abitata e scarsamente tutelata da un bosco (per non parlare della società canottieri, totalmente esposta) è in realtà tale da configurare scenari da incubo. Ma restiamo al piano di protezione, che comunque deve essere conosciuto e preso molto sul serio. Risale al 5 gennaio 2004. Non è dunque giovanissimo e meriterebbe qualche consistente revisione, ma è quello che attualmente esiste.



Fumi per l'incidente del 10 aprile 2007 alla Raffineria Tamoil. Si noti come il complesso ad altissimo rischio - sul punto di passare ad altra proprietà - incombe sulla città, in modo estremamente preoccupante nell'eventualità di un incidente grave o di un attentato. La foto è dell'architetto Simona Saccani ed è stata scattata dal balcone della sua casa.

Passo a passo il piano di emergenza

Mezzi di segnalazione di incidenti


La Raffineria di Cremona è dotata di un sistema di allarme acustico costituito da sirene. Detto sistema di allarme è previsto al fine di consentire l'allertamento della popolazione residente all'esterno dell'impianto.
Le procedure di allarme previste nel Piano di Emergenza Esterna prevedono in particolare, che l'allarme sia dato immediatamente a seguito del verificarsi delle ipotesi incidentali che potrebbero determinare gli scenari incidentali più gravosi sotto il profilo della tutela della popolazione.
L'allarme mirato ad allertare la popolazione è articolato con un suono intermittente, della durata di tre minuti.

L'attivazione della sirena compete, salvo casi particolari, al Tecnico di Turno, il quale decide in merito secondo le istruzioni contenute nel Piano di Emergenza Esterno.
Il segnale di allarme dato per mezzo di sirena segnala la situazione di potenziale pericolo in seguito alla quale la popolazione interessata dovrà assumere un comportamento tale da ridurre al minimo o eliminare le possibili conseguenze derivanti dalla predetta situazione di pericolo.

Comportamento da seguire

Al SUONO della SIRENA INTERMITTENTE per una durata di oltre tre minuti la popolazione residente nel raggio di 700 metri deve cercare immediatamente RIPARO AL CHIUSO nelle rispettive abitazioni seguendo le seguenti istruzioni:


cercare immediatamente riparo nella propria abitazione o nell'edificio più vicino; gli edifici sono la migliore difesa contro le alte temperature e le onde di pressione provocate da incendi o esplosioni;
chiudere porte, finestre, prese d'aria e stare al riparo da porte e finestre in vetro;
non usare apparecchi che possono formare scintille; non fumare e spegnere qualsiasi fiamma;
non usare il telefono se non per assoluta necessità; le linee telefoniche dovranno essere a disposizione dei soccorsi;
disattivare l'impianto elettrico;
interrompere l'erogazione di gas;
non uscire: la strada è il luogo più esposto ai pericoli.


In ogni caso compete al Prefetto dichiarare lo stato di emergenza e rendere note, attraverso un comunicato stampa ed altri sistemi di informazione (altoparlanti), le misure adottate a tutela della pubblica incolumità.
Le misure di sicurezza adottate a seguito della dichiarazione dello stato di allarme o di emergenza possono cessare solo a seguito di dichiarazione di cessato allarme o di cessata emergenza.
Quest'ultima compete esclusivamente al Prefetto il quale vi provvede mediante decreto e, quindi, a mezzo di comunicati stampa che ne diffondono il contenuto.
La popolazione direttamente coinvolta dalle misure di sicurezza verrà a conoscenza della dichiarazione del cessato allarme con le stesse modalità con le quali è stata allertata: la cessazione dello stato di allarme esterno o di emergenza esterna a seguito del quale sia seguita la misura del riparo al chiuso, è data a mezzo di sirena avente suono continuo della durata di tre minuti; la comunicazione di cessato allarme a seguito di un'evacuazione è data a mezzo della predetta sirena, di altoprlanti e delle radioemittenti locali.


Nella simulazione a destra: ipotesi di incendio di una cisterna, ipotesi di propagazione del fuoco in raffineria. Come si noterà le fasce gialle vanno ben oltre il confine della raffineria, investono i boschi filtro e le Canottieri per primi.

Posti di blocco e aree di sicurezza

Il piano dei posti di blocco da effettuare nei pressi della Raffineria, mirati ad assicurare il controllo del traffico in caso di incidente rilevante, ha una duplice valenza: consentire il rapido deflusso della popolazione e bloccare il traffico in entrata, qualora sia stata disposta l'evacuazione della zona (700 m. ambito del P.E.E. 2003), ma anche quella di cooperare con le altre componenti di Protezione Civile quando sia stato impartito l'ordine di non abbandonare le abitazioni. I posti di blocco dovranno essere effettuati a cura delle Forze di Polizia, ivi comprese quelle della Polizia Locale del Comune di Cremona.
I posti di blocco, che potrebbero subire delle modifiche secondo le necessità determinate dall'emergenza, sono stati suddivisi in posti di blocco di prima e seconda categoria; i primi corrispondono a quelli che, per ragioni di sicurezza, devono essere effettuati in via prioritaria; i secondi hanno un grado di priorità inferiore rispetto ai primi, in quanto, anche se effettuati meno tempestivamente, non pregiudicano in modo significativo il buon esito degli interventi mirati alla tutela della pubblica incolumità.

I posti di blocco previsti sono:
A cura della Polizia Locale di Cremona
1/A - tangenziale-svincolo S.S. n. 415, con il blocco della circolazione sulla carreggiata occidentale della tangenziale a partire dallo svincolo della strada statale ed una deviazione del traffico verso il tratto settentrionale della tangenziale (divieto di transito verso Sud);
1/B - via Sesto incrocio con la tangenziale, impedendo il passaggio sulla rampa che da via Sesto consente l'immissione sulla tangenziale e facendo proseguire il traffico lungo la via Sesto (divieto di transito in direzione Sud);
1/C - S.S. n. 234 incrocio con via P. Corazzi, con il blocco del traffico sulla strada statale, all'altezza di via P. Corazzi, facendo proseguire il traffico verso Ovest (con divieto di transito verso Est); con il presidio dell'eliporto su piazzale Piacenza e dei punti di convergenza su parking Corazzi, ex Aselli e Centro Sportivo Stradivari.


A cura dei Carabinieri
2/A - S.S. nr. 234 incrocio con via Picenengo, con il blocco della circolazione sulla strada statale all'altezza dell'incrocio con via Picenengo in direzione Est, ed incanalando il traffico verso Nord (via Picenengo) e Sud (zona industriale Porto Canale);
2/B - S.S. nr. 234, incrocio con via Sacco e Vanzetti, con il blocco della circolazione sulla strada statale, all'altezza dell'incrocio con via Sacco e Vanzetti, respingendo il traffico verso Est (con divieto di transito verso Ovest e verso Sud) e presidiando i punti di convergenza sull'area del Seminario ed il relativo oratorio;
2/C - via Trebbia incrocio con via Ciria, con il blocco della circolazione su via Trebbia, ed incanalando il traffico verso Sud e verso Est (dividendo il transito verso Ovest via Monviso);
2/D - via Eridano incrocio V.le Po, istituendo il divieto di accesso a via Eridano da v.le Po, e deviando il traffico verso la SS. n. 10 o verso via del Sale (con divieto di transito verso Nord), presidiando l'eliporto e il punto di convergenza sul parco impianti sportivi comunali.


A cura della Polizia di Stato (Questura)
4/A - via Riglio c/o Mandracchio, con il blocco della circolazione su via Riglio all'altezza del mandracchio del Porto di Cremona, respingendo il traffico verso Ovest (con divieto di transito verso Est).

A cura della Polizia Stradale
3/A - ex S.S. 234 incrocio S.P. n. 47, con il blocco della circolazione sulla strada statale n. 234, all'altezza dell'incrocio con la strada provinciale, in Comune di Grumello Cremonese, e deviando il traffico pesante verso Sud (con divieto di transito verso Est);
3/B - S.S. nr. 10 incrocio S.P.7 (S.S. nr. 588 "dei due porti"), con il blocco della circolazione sulla S.S. nr. 10, in Comune di Castelvetro Piacentino, incanalando il traffico pesante verso la A21(divieto di transito direzione Nord).

Il Prefetto può disporre, a mezzo delle risorse disponibili, un controllo del traffico e, se necessario, anche il blocco del medesimo, sulla via Giuseppina, sulla via Giordano, su via Massarotti e su v.le Po.
Misure analoghe alle precedenti potranno, quindi, essere adottate anche sulla S.S. 415 "Paullese" e sulla S.P. 234 "Codognese".

Aree di sicurezza

Qualora il Prefetto ravvisi la necessità di EVACUAZIONE, e la disponga, la popolazione interessata dopo averne ricevuta comunicazione a mezzo altoparlanti dovrà procedere seguendo le seguenti istruzioni:
abbandonare le abitazioni e dirigersi a piedi verso le zone di "raccolta temporanea" dove appositi mezzi del Comune e dell'A.E.M. trasferiranno le persone coinvolte presso l'area dell'Ente Manifestazioni Fieristiche di Cremona p.zza Zelioli Lanzini o presso lo stadio "Zini" di via Persico o presso il Campo Sportivo di via S. Quirico;
evitare la formazione di fuoco o scintille, non fumare e spegnere qualsiasi fiamma;
se necessario, respirare proteggendo la bocca con un panno bagnato;
usare l'automobile esclusivamente per trasporto di bambini, anziani, persone inabili o malate; - sospendere l'evacuazione e ritornare nelle proprie abitazioni solo a seguito del segnale di cessato allarme.

Le zone di "raccolta temporanea" individuate sono:
zona piscine comunali ovvero piazzale Azzurri d'Italia;
parking ditta Corazzi, via Milano;
parking Centro Sportivo "Stradivari" via Milano;
parking Istituto di Agraria ex Aselli di via Milano;
parking antistante l'oratorio del Seminario di via Milano;

I gestori delle attività industriali ed artigianali site in prossimità dell'azienda, fino alla distanza di 700 m. dalla medesima, ricevuto il segnale di allarme esterno dovranno procedere alla messa in sicurezza dei relativi impianti e disporranno che il personale operi le misure di protezione raccomandate dai segnali di allarme ricevuti.

Mezzi di comunicazione previsti

All'interno dello stabilimento i mezzi dei comunicazione utilizzabili in emergenza sono:sirena d'allarme
reti telefoniche interna ed esterna rivolti all'esterno: sirena di allarme.

Presidi di Pronto Soccorso

I presidi di pronto soccorso esterni allo stabilimento disponibili per la popolazione e previsti nel Piano di Emergenza Esterna sono:
Comando provinciale dei Vigili del Fuoco
Ospedale Civile di Cremona.




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di Ven, 19 ott 2012