Perché no nell'Isola di Smeraldo?Irlanda, bella d'estate magica d' invernoIl fascino dei fari, e in qualcuno si può dormire, il calore dei pub, gli antichi monasteri, un Natale senza ugualiEcco uno spettacolare tramonto alla Rock of Cashel In Irlanda d’inverno? Perché no? Ci sono milioni di ragioni per dirigersi verso l’Isola di Smeraldo nei mesi invernali: la stagione natalizia è semplicemente magica e il “craic” (parola intraducibile che riassume in sé divertimento, intrattenimento e piacevole conversazione, parte integrante di quella cultura della socialità, tipica dell’Irlanda) scorre indisturbato qualsiasi siano le previsioni del tempo. Il più bel posto del mondo Se le città vi accoglieranno con il calore delle loro strade vivaci e illuminate, va sottolineato senz’altro che il fascino dell’Irlanda in inverno, con le sue atmosfere misteriose, le luci magiche e il cielo mutevole e capriccioso, è ancora più seducente se si esplora la sua grandiosa bellezza paesaggistica. Perché allora non pensare a qualcosa di completamente diverso, come un soggiorno invernale nella Penisola di Dingle, che la rivista National Geographic Traveller definisce “il più bel posto del mondo”? Situata sulla costa sud-occidentale, la penisola è la più settentrionale delle tre lingue di terra che si protendono nell’Atlantico nella contea di Kerry: la sua natura incontaminata, la varietà dei panorami marini, i pittoreschi villaggi costieri, gli oltre 2000 siti archeologici e la presenza di un consistente Gaeltacht (territorio di lingua gaelica) ne fanno un posto unico. Il villaggio di Dingle è il punto di partenza ideale da cui andare alla scoperta di questo luogo sublime:in terraferma, da non mancare la visita all’Oceanworld, un acquario con postazioni multimediali e la ricostruzione della mitica navigazione di San Brendano, che la leggenda vuole sia partito da qui verso l’America. Mentre in mare non si può non fare un’escursione (tutti i giorni dell’anno, tempo permettendo) per cercare di avvistare Fungie, il delfino che vive nella baia di Dingle da oltre 20 anni. Natale e Capodanno, con il rivivere delle antiche tradizioni, sono momenti ideali per trascorrere qui le festività in un modo diverso dal solito. Sono disponibili tutti i tipi di sistemazioni, sia nei villaggi che in campagna: per saperne di più visitate il sito www.dingle-peninsula.ie Alloggiare in un faro, una vera e propria esperienza Per i più romantici, perché non alloggiare in qualche vecchio faro, affacciato sull’immenso panorama dell’oceano? Loop Head Lighthouse, sulla riva nord del fiume Shannon, sorge su una scogliera che domina la costa ovest a 300°: a sud verso Dingle e Kerry Head, a nord verso i vertiginosi precipizi delle scogliere di Moher, uno spettacolo che lascia senza fiato. Il faro risale al 17° secolo e gli ospiti sono alloggiati in quella che era la residenza del guardiano, prima che il faro venisse completamente automatizzato. Blackhead Lightkepeers’ Houses invece sovrasta lo spettacolare paesaggio del Belfast Lough, a pochi km dalla capitale nordirlandese, facendone così la meta ideale per chi vuole pace e tranquillità, senza però allontanarsi troppo dalle attrazioni cittadine. Si può alloggiare in altri fari ed edifici storici sparsi su tutta l’isola, spesso in contesti di grande bellezza e suggestione: merito dell’Irish Landmark Trust che restaura e riutilizza tali strutture. www.irishlandmark.com. Non potrete invece dormire ma solo visitare Hook Head Lighthouse, il faro più antico d’Europa, risalente al 13° secolo e tuttora in funzione, che la guida Lonely Planet ha messo in cima alla sua classifica dei fari più “scintillanti” del mondo. L’antenato di tutti i fari d’Europa sorge su un’alta scogliera sulla costa sud-orientale dell’Irlanda, al termine di un itinerario che, lasciata Dublino, si snoda lungo vallate e montagne di arcana bellezza. Vi si incontra, tra l’altro, l’antichissimo sito monastico di Glendalough, fondato nel VI secolo dal monaco Kevin e straordinario esempio di commistione fra arte e paesaggio, situato ai piedi delle belle Wicklow Mountains; e l’Irish National Heritage Park, un interessante e moderno parco storico-architettonico. Per informazioni sui fari in Irlanda, leggete anche il nostro blog: http://blog.irlanda-travel.com/2011/06/fari/ Totale decompressione: lusso, calma e benessere E se nel faro di Hook Head non c’è una stanza, nella vicina Dunbrody House, County Wexford, un’affascinante villa georgiana circondata da 120 ettari di parco proprio sulla penisola di Hook, troverete non solo alloggio in camere lussuose, ma anche una delle migliori cucine d’Irlanda (vi si tengono anche apprezzati corsi culinari), oltre a una ben nota Spa: un’ottima soluzione per ricaricare spirito e corpo - www.dunbrodyhouse.com. Restando in tema - e anche nella stessa contea troviamo Monart Destination Spa, un complesso a 5 stelle, giustamente ritenuto una delle migliori Spa del mondo. Situata in una magnifica dimora settecentesca, all’interno di un vasto parco, Monart è destinata a chi è alla ricerca di lusso, pace e rigenerazione. Per ulteriori informazioni su Spa in Irlanda: www.irlanda-travel.com/spa Solstizio d’inverno, la magia del Natale e Capodanno Se invece non volete sfuggire a Santa Claus e ai canti natalizi, anche qui non avrete che l’imbarazzo della scelta. I “Twelve Days of Christmas” si aprono il giorno della vigilia di Natale con l’accensione di una candela posta a una finestra di ogni casa irlandese: simbolo religioso per indicare un rifugio ai viandanti Maria e Giuseppe, oppure retaggio di un’antica festa pagana della luce. Questi sono infatti i giorni più bui dell’anno e non a caso la nascita di Cristo coincide con il Solstizio d’Inverno e la rinascita del Sole. Per avere un’idea di come l’argomento fosse centrale per gli antichi, consigliamo una visita al complesso preistorico di Brù na Bòinne, il più grande e importante sito megalitico d’Europa, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Foto sopra. Facilmente raggiungibile dalla vicina Dublino, l’area ospita eccezionali necropoli costruite circa 5000 anni fa. Tra la trentina di tumuli funerari, spicca quello di Newgrange, grazie al sorprendente fenomeno che si ripete all’alba dei cinque giorni dal 19 al 23 dicembre, quando, attraverso un’apertura creata appositamente dagli antichi costruttori, il sole penetra per 17 minuti nella camera sepolcrale, potente simbolo della vittoria della vita sulla morte. Ogni anno l’evento attira migliaia di visitatori che il 21 dicembre attendono qui l’alba della notte più lunga dell’anno. Le richieste per essere ammessi all’interno del monumento nei giorni del solstizio invernale sono talmente numerose, che i soli 50 posti disponibili (10 per ciascun giorno) vengono assegnati per sorteggio. Per il solstizio 2012 inviate una mail con i vostri dati a brunaboine@opw.ie : l’estrazione dei fortunati avrà luogo il 28 settembre 2012. www.newgrange.com | Un sogno di nome Seychellesdi Pietro Semino Disegna di tutto, Helen Morel, una delle meno raccontate maestre del pennello seychellesi. La si vede quasi ogni mattina presso la coffee house di Mont Fleuri, il quartiere del Giardino botanico e delle scuole d’arte di Victoria.La signorina Morel schizza alberi sontuosi e Dutch pigeon gentili per dei clienti del Reef Golf Club; poi colora con charme abbozzi, linee e tracce di tipiche abitazioni seychellesi col tetto a punta, case coloniche e dimore di latta dei piantatori e dei preparatori di pondù (foglie di manioca pestate e cotte con pasta di arachidi).Ma questo è un altro mondo, anche se vero e “nature”.Victoria - la città principale delle Seychelles - con i suoi venticinquemila abitanti è una delle capitali più piccole del mondo.Venendo dall’aeroporto internazionale di Point la Rue, la città di governo appare leggiadra e aperta in una grande baia protetta da Morne Seychellois e dai Trois Frères: alti polmoni verdi di Mahé sui quali domina, benedicente, la grande Croce benedetta da Padre Lafortune.Mahé, l’avrete intuito, è la più grande delle isole granitiche della Repubblica di James Alix Michel. Lunga 27 chilometri e larga 8, lussureggiante di vegetazione equatoriale, Mahé vanta alcune delle più belle spiagge dell’Oceano Indiano. Beau Vallon Beach e le Anse Soleil, Gaulette, Royale e Takamaka con Port Launay e North East Point Beach non sono che alcune delle molte arene mozzafiato delle isole da vedere e raccontare.Spiagge di sabbia bianca a parte, Mahé - quasi sommersa da svettanti palme da cocco - offre al turista panorami rari ed espressioni di vita tipica locale, intensa.I colori non mancano e le piantagioni (di tè, ananas e cannella) abbondano. Qui è possibile scegliere escursioni dedicate all’arte locale, alle chiese e alle architetture del passato.Un passato che parla di antichi navigatori arabi, corsari, coloni europei, schiavi, personalità in esilio e genti libere d’ingegno.Una visita al Museo nazionale di Victoria può certamente illuminare sul passato di quest’Arcipelago remoto e a noi lontano.Occorrono nove ore di volo per raggiungere Victoria dall’Italia. Nove ore di jet per immergersi in un mondo ancora puro e incontaminato. Il candido Palazzo del Governo ne è un po’ il simbolo; poi ecco la Torre dell’Orologio (una miniatura del Big Ben londinese), le bancarelle di Pirates Arms, la Cattedrale dell’Immacolata Concezione, il bell’edificio dell’Arcivescovado, le strade fiorite e il celebre Mercato del pesce.Per cambiare scenario si può vedere la strada per Vieux Port, da dove partono i traghetti per Praslin e La Digue.Praslin, è la seconda isola dell’Arcipelago. Dista 36 chilometri da Mahé ed è nota in tutto il mondo per la curiosa Vallée de Mai, dove matura il coco-de-mer: gigantesca maliziosa mandorla di una palma alta più di trenta metri.La Digue vicina, suggerisce immersioni nei suoi fondali, la visita ai cantieri dell’Union e crociere, in veliero, nelle acque della Repubblica alla ricerca delle terre emerse di Cousin, Bird, Fregate, Silhouette, Curieuse… pensando ai corsari dipinti da Helen Morel.Notizie utiliDocumenti. Passaporto in corso di validità.Come arrivare. In aereo, confortevolmente, con Ethiopian Airlines o con Etihad Airways.Mangiare e dormire. A Mahé: Berjaya Beau Vallon, Valmer; a Praslin : Le Relax ; a La Digue : La Digue Lodge, L’Orangerie.A tavola. Carni allo spiedo (maiale, pollo e in particolare pesce servito con aromi), accompagnate da riso e frutta locale (papaia, meloni, ananas, noci di cocco, frutti del pane, angurie, banane), toddy (ricavato dalla fermentazione del latte di cocco) e bakka (prodotto con la canna da zucchero).Acquisti. Sacchetti di caffè e pacchetti di tè (‘Sey-te’) dell’STC di Morne Blanc; oggetti in bambù e rafia, cesti, cappelli, spezie e i famosi coco-de-mer (accompagnati da un certificato governativo d’origine e da un permesso d’esportazione)…Richiami turistici. La pesca d’altura, la fitta foresta di Mahé, la Riserva Naturale di Praslin , le spettacolari formazioni granitiche di La Digue; le tartarughe giganti di Curieuse. Il mare unico, i panorami mozzafiato, le gallerie di fogliame, il cielo equatoriale carico di stelle enormi, pulsanti.Info. STB, 2nd Floor, Espace Building, Ile du Port, P.O.Box 1262, Victoria, Mahé, tel. 00248.4.671300; in Italia, tel. 06.5090135.In calendario. Le Seychelles, nei viaggi di Cormorano, tel. 0564.860309.
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