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Il 4 aprile del 2002 il Consiglio Comunale ha varato la progettazione del parco dei monasteri. Un grande sogno perseguito con numerosi investimenti ed ormai giunto alla fase di realizzazione. Si tratta di una superfice di ben 8 ettari con grandiosi monumenti nell'area meno qualificata in servizi e iniziative di Cremona, grande occasione turistica, culturale ed economica che potrebbe far compiere un salto di qualità incredibile alla intera città. Ma la giunta Perri Malvezzi reclamando la impossibilità di reperire i fondi, anziché tener ferme le ...bocce, ha già aperto alla speculazione privata o alle ambizioni di grandezza della presidenza provinciale che addirittura scippa il prestigioso monastero di Santa Monica alla Università di Pavia con la quale anche recentemente erano stati riconfermati gli accordi sostenendo anche notevoli investimenti.
L'abbandono del progetto rende indefinito il futuro di grandi evidenze monumentali. Nei fatti quello che si prospetta, come è già avvenuto per la caserma Vecchi ex distretto, la Cavallerizza, Palazzo Visconti ed altro, si apre questo patrimonio alla speculazione privata. Il che rende impossibile, nel futuro, poter progettare la rinascita di un'area vastissima e poter proporre alla evidenza italiana una enorme peculiarità che esalterebbe il suo ruolo di città d'arte e della musica. Non solo, ma si perde l'occasione di dare interesse commerciale e turistico a un'area sofferente che va da corso Garibaldi a via Massarotti con interessanti collegamenti anche al Parco del Morbasco e del Po. Siamo di fronte a un intervento sciagurato che per il suo riverbero nel futuro della città, sarà paragonato in futuro al piccone risanatore degli anni trenta e soprattutto al grande guasto prodotto dalle politica urbanistica cremonese a cavallo degli anni 50/60 quando furono distrutti giardini e spazi preziosi in piazza Roma, piazza Vida, via Palestro, via Palio dell'Oca e altri luoghi della città dei quali oggi i cremonesi illuminati piangono la scomparsa.