La città del violino


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Un ottimo contributo a sostenere l'immagine di Cremona liutaria patrimonio Unesco

Il Consorzio Cremona liuteria apre una bottega attiva e permanente in pieno centro

La bottega è aperta sotto i portici della Camera di Commercio, in pieno centro, a due passi dalla statua di Stradivari (fotografatissima dai turisti). E sarà alimentata dal lavoro dei liutai del Consorzio. L'iniziativa è stata presentata alla Camera di Commercio. Il presidente Giorgio Scolari ha riferito che l'idea di una bottega attiva e permanente si è concretizzata in relazione all'attenzione suscitato dal laboratorio del Consorzio attivato all'Expo.

Il lavoro che sarà realizzato con l'aggregazione di maestri liutari è la realizzazione di un quartetto. Ed il primo strumento, che sarà pronto per Mondomusica, sarà una copia dello Stradivari 1715, per celebrarne l'anniversario. Giorgio Scolari ha ribadito la crescita del Consorzio anche come elemento di sviluppo dell'attenzione verso Cremona Patrimonio immateriale dell'Unesco per la liuteria.

Ha sostenuto che il Consorzio è stato il perno del Summer Festival ed ha chiarito , per una volta, la valenza del marchio che non può garantire, come è ovvio, la qualità artistica dello strumento realizzato, ma che testimonia attraverso il disciplinare messo a punto con non poche difficoltà, la artigianalità del prodotto liutario, testimoniata dall'obbligo di testimoniare con fotografie i vari passi della costruzione dello strumento ed anche da visite di una commissione qualificata nelle botteghe degli aderenti al marchio.

Il logo Cremona liuteria è registrato oltre che i Italia in altri 39 Paesi. Una simile diffusione mette in evidenza la necessità che, a fronte di una certa stanchezza di acquisti sul mercato italiano ed europeo, si deve puntare a iniziative di internazionalizzazione globale, con la partecipazione a fiere ed eventi promozionali come quello a Shanghai il 13 ottobre..

Si è parlato anche di Mondomusica e pare che il clima dei rapporti in passato non sempre facili sia stemperato: il Consorzio parteciperà con uno stand e focalizzerà anche l'attenzione sul nuovo laboratorio. Tra le altre presenze significative anche l'invito a partecipare al seminario del Parlamento Europeo per valorizzare il know out di Paesi europei. Una cifra, 300 mila euro circa per il venduto a tutto agosto, una media singola, molto approssimativa data la differenza degli strumenti, di ottomila euro.

Ecco i maestri liutari che partecipano al laboratorio - Commendulli Alessandro,Conia Stefano,Conia Stefano "il giovane",Farias Pablo,Friedmann Bénédicte, Gasser Robert (coordinatore), Grisales Giorgio (co-coordinatore), Heyligers Matteo, Mazzolari Mina, Hornung Pascal, Orippi Patrik, Pedrini Marco, Russ Edgar, Sardone Pasqual, Sperzaga Angelo, Takahashi Shuichi, Varazzani Andrea.


La Carta di Cremona e gli auspici dei Padri Fondatori della Scuola internazionale di Liuteria

La Carta di Cremona - ovvero il Vangelo del Corretto restauro, un documento tecnico ed insieme deontologico, che non a caso è ancora oggi ben presente all'Opificio della Pietre Dure ed in molti centri di restauro liutari del mondo - giunse finalmente alla luce nel 1987 dopo una lunga, scrupolosa fase di studi e preparazione. Fu pubblicata a cura dei due Rotary cittadini dei quali erano presidenti Claudio Ferrari ed Antonio Leoni. Scrivevano i due ad ammonizione : " La carta di Cremona 10987 è un punto di partenza per successive evoluzioni delle teorie del restauro ed un seme che i rotariani auspichino fruttifichi su iniziative, quale il Centro di Restauro degli strumenti musicali, tali da completare la piena considerazione di Cremona quale Centro mondiale della liuteria". Bestemmie per gli amministratori del 2010.

Così spiegarono il loro lavoro la loro impresa gli autori della Carta, tra i quali ci piace ricordare Baldini, Barrosi, Bellini, Gai, Cesare e Ugo Gualazzini, Roncai, Tiella Ferri, Morassi, Pisani, Tamburini, Bettinelli, Bergonzi, Ferroni, Mompelio, Moreni, Maramotti e due formidabili motori come Pinzauti e Renzi. Tutti cogliendo i preziosi consigli di Cesare Brandi, Fondatore dell'Istituto Centrale per il Restauro a Roma.


"..Si è dato inizio a una serie di incontri, tavole rotonde, giornate e convegni sul restauro per verificare le posizioni ideologico - culturali e scientifiche; membri del Comitato hanno partecipato a tutti i più importanti appuntamenti e convegni sul restauro degli strumenti musicali e di opere lignee nell'ultimo decennio.
I migliori collegamenti con l'estero e con il CIMCIM (International Committee for Museums and Collections of Musical Instruments) si sono sviluppati attraverso incontri, discussioni e corrispondenze con i tecnici e i ricercatori del Germanisches National Museum di Norimberga nella RFT e del suo Centro di Restauro con i quali si è andata via via tessendo una amichevole e fattiva collaborazione. Non sono mancati collegamenti con istituzioni culturali e con restauratori francesi, inglesi e svizzeri.
Visite ricognitive sono state fatte ai Musei di Milano, di Bologna, di Firenze, di Roma, di Monaco di Baviera, di Norimberga, di Parigi, di Bruxelles, di Vienna, a collezioni private e a Laboratori di Restauro. Osservazioni attente si sono effettuate sulle modalità espositive e di conservazione in occasione di Rassegne e Concorsi come quelli di Palazzo Pitti di Firenze nel 1984, delle Triennali Internazionali di Cremona del 1976, 1979, 1982, 1985, di Poznan (Polonia) nel 1981 e 1986 e di Kassel nel 1985.
Nel 1976 il Comitato ha ritenuto di affidare al prof. Leonardo Pinzauti, storico e critico musicale con ampia esperienza nella costruzione liutaria, la stesura di una bozza per una metodologia del restauro; nel 1978 il Comitato ha organizzato un gruppo scientifico di ricerca con il patrocinio del Consiglio Nazionale delle Ricerche e la direzione dell'arch. Sergio Renzi, preside dell'Istituto Professionale per l'Artigianato Liutario e del Legno (IPIALL) di Cremona, per l'analisi dei metodi tecnico - scientifici applicabili al restauro degli strumenti musicali.
Per le verifiche, le modifiche e le integrazioni al lavoro del prof. Pinzauti, gruppi di studio si sono dati convegno più volte a Cremona e a Firenze. Nell'anno 1983 lo sforzo del Comitato è stato rivolto a tradurre i contenuti dell'impegnativo studio del Prof. Pinzauti in una «Carta» strutturata in 3 titoli e 30 articoli.
Il cammino è stato irto di ostacoli e non sono mancati momenti di sconforto, forse più numerosi di quelli di esaltazione; il conciliare posizioni teoriche e pratiche spesso contrastanti, il rischiare un atteggiamento moralista e intransigente a totale scapito della realtà, l'utilizzare linguaggi ermetici al comune cittadino, il sottrarre spazi creativi al restauratore in pro di una normativa di estrema rigidezza, sono state preoccupazioni che hanno accompagnato per circa 10 anni gli estensori della «Carta».
Il contenuto di questo lavoro è stato presentato in riunioni riservate a studiosi e in riunioni pubbliche rispettivamente nel 1978, nel 1979, nel 1980, nel 1985 e nel 1987.
Il Comitato per la Salvaguardia dei Beni Liutari Nazionali si pregia ora di consegnare la versione definitiva nella speranza che questa «Carta di Cremona 1987» possa rappresentare un punto di chiarezza e un atteggiamento etico nel mondo della liuteria, ma anche un documento aperto a tutti gli studiosi che vorranno dare il loro contributo di esperienza e compentenza per successive evoluzioni.
Nel 1985, Anno Europeo della Musica, sono state poste in essere una serie di iniziative e di promozioni nel campo musicale e degli strumenti. In questa attività, degna del maggior consenso, promossa dal Consiglio d'Europa, un capitolo è stato dedicato al problema della «conservazione, restauro, uso e riuso degli strumenti antichi o tradizionali» e, in particolare nel Convegno di Venezia promosso dalla Fondazione Levi, è emersa la opportunità di giungere alla stesura di una Carta del Restauro degli Strumenti Musicali". Il Comitato formula l'auspicoo che questo codice di comportamento nella pressi del restauro trovi applicazione operativa nel centro per il restauro che la città di Cremona intende relizzare in nome della fuglida tradizione liutaria".

Le altre pagine dedicate alla liuteria cremonese e mondiale
Da Tokio la denuncia, Cremona ha perso il titolo di capitale del violino" e la risposta di Anna Lucia Maramotti: "E' vero, passiamo dalla liuteria archeologica a quella creativa, occorre ritrovare e aggiornate le linee di azione perchè non c'è capitale se non c'è un "regno" , una produzione liutaria adeguata con le strutture necesarie, come il Centro "per" il Restauro"
• La cultura e le ricerche storiche in materia liutaria.


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di Sab, 5 set 2015