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Il nuovo Consiglio della Libera Associazione Agricoltori

Dopo circa un anno di commissariamento, finalmente eletto il nuovo Consiglio direttivo della Libera associazione bAgricoltori. Le votazioni si sono svolte nella massima regolarità nei distretti di Cremona, Crema, Pandino, Soresina, Castelleone, Soncino, Casalmaggiore e Piadena ove hanno votato 640 dei 1440 aventi diritto. L'elenco degli eletti:

Sindacato proprietari
Sindacato Affittuari
Sindacato Impresa Familiare
CREMONA
Elisabetta Quaini
Federico Dizioli
Stefano Fioni
CREMONA
Stefano Pasquali
Giuseppe Cabrini
Cesare Soldi
CREMONA
Paolo Salomoni
Davise Balestreri
CREMONA
Giovanni De Poli
Emanuela Donelli Ferlenghi
CREMA
Carlo Alberto Gipponi
Maurizio Roldi
Arturo Padovani
CREMA
Artemio Fusar Poli
Ivan Severgnini
Ernesto Zaghen
CREMA
Aldo Avogadri
SORESINA
Giovanni Rivolta
Alfredo Ardigò
Giorgio Guerini Rocco
SORESINA
Marco Strnghini Ciboldi
Renzo Nolli
CASALMAGGIORE
Claudio Griffini
Matteo Bernardi
Matteo Anghinoni
CASALMAGGIORE
Vittorio Sarzi Amadè
Mario Bislenghi
Sebastiano Bongiovanni

SEZIONE ZOOTECNICA - Davide Berta - Stefano Fiorni - Pierromeoo Vaccrii - Emanuela Donelli Ferlenghi - Alessandro Bettoni - Antonio Scaglia - Amilcare Oreste Mainardi

SEZIONE LATTE - Elisabetta Quaini - Davide Balestreri - Artemio Mario Fusar Poli - Liberto Giovanni Stradiotti - Giorgio Guarneri - Roldi Maurizio - Paolo salomoni

SEZIONE CEREALI E PROTEOOLEAGINOSE - Amedeo Alfredo Ardigò - Cesare Soldi - Vittorio Balestreri - Amilcare Oreste Mainardi - Guido Ballarini - Luigi Boldrini - Paolo Antonini

SEZIONE ESSENZE LEGNOSE E FLOROVIVAISTI - Elisabetta Petracco Angelo Valenti - Mario Bislenghi - Davide Pazzini - Demetrio Soldi

SEZIONE ORTICOLE E BIETOLE FRUTTA - Sebstiano Bongiovanni -Massimo Bacchi -- Vittorio Sarzi Amadè - Crlo Tentolini - Matteo Bernardi - Giuseppe Petazzini - Antonio Bertoletti

SEZIONE AGROENERGIA - Giovanni Luca Rinaldi - Andrea Guarneri - Stefano Pasquali - federico Davini - Francesco Gerevini

Il voto ha così fissato l’elezione diretta di 28 su 36 componenti del Consiglio generale. A questi si aggiungeranno i presidenti delle sei sezioni di prodotto (agroenergie, cereali e proteoleaginose, essenze legnose e florovivaisti, latte, orticole-bietole-frutta, zootecnica) che verranno eletti dai nuovi consiglieri delle sezioni stesse; infine, entreranno di diritto nel consiglio generale i presidenti del Gruppo Pensionati, Cesare Pasquali, e dell’Anga, Roberto Bellini.

Tutti gl eletti hanno dieci giorni di tempo per accettare la nomina, poi si procederà alle elezioni dei pfresidenti dei sindacati e delle tre sezioni economiche principali, sarà quindi convocato il consiglio generale che eleggerà il presidente, che coopterà tre consiglieri d'intesa con lo stesso consiglio.

In ogni caso un meccanismo complicato che alla luce del nuovo statuto dovrebbe garantire maggiori poteri al comitato di presidenza nell'ambito di una gestione più collegiale con il nuovo presidente.

(a. l.) - Saranno giorni di intese, questi dopo il voto. Se i contestatori hanno mantenuto la loro posizione, non sembrano tuttavia in grado di godere di una maggioranza che a conti puri potrebbe essere di 20 a 16, ma che potrebbe dare, nella riflessione del dopo voto alla maggioranza secca sopra indicati ulteriori margini. Un fatto è certo , un comportamento a testa bassa non giova a nessuno. E' ora che la Libera ritrovi la serenità per governare, giusti i limiti imposti dal nuovo statuto.

Fanghi cancerogeni sparsi nei campi come concimi? Ecco il precedente

Sigilli dei carabinieri al Centro Ricerche Ecologiche di Maccastorna - Cala un terribile sospetto secondo il quotidiano lodigiano Il Cittadino: “Potrebbero essere finiti nei campi di 110 aziende agricole e forse sulle nostre tavole”. Un coinvolgimento cremonese? 44 mila tonnellate nel nostro territorio

Blitz della polizia provinciale di Lodi e dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Milano i quali hanno messo i sigilli sull’impianto di Maccastorna di CRE, acronimo di Centro Ricerche Ecologiche. Hanno indagato a piede libero l’amministratore unico Rodolfo Verpelli, il procuratore legale Debora Verpelli ed il direttore tecnico Marco Braganti. Il decreto di sequestro è stato chiesto dal pm Paolo Filippini al gip Laura Marchiondelli. Secondo alcuni accertamenti, CRE potrebbe aver raccolto da depuratori del Modenese e del Milanese fanghi provenienti da acque reflue con percentuali di idrocarburi e sostanze cancerogene ben oltre i limiti consentiti, fanghi che potrebbero essere stati smaltiti poi come concimi. E qui il quadro si allargherebbe ad eventuali complicità e collaborazioni di altri personaggi ben noti anche nel cremonese. Sarebbero tra cremonese e lodigiani almeno 110 le imprese agricole “a rischio”, per un totale di circa 5000 ettari.

Gli sversamenti nel cremonese

Nel 2008 sono state sparse sui campi della provincia complessivamente 106.887 tonnellate di fanghi da depurazione, tremila in meno rispetto all'anno precedente.
Un quarto dei fanghi smaltiti nel cremonese, pari a oltre 44 mila tonnellate, viene riversato nei campi di Pizzzighettone dove nel 2008 sono finite 10.362 tonnellate, altre 6000 tonnellate sono andate a Castelleone, 4.631 a Casalbuttano, 3700 a Soresina e 3000 ad Azzanello Castelvisconti.
22.500 tonnellate di fanghi sono amministrate sui campi cremonesi dalla Fertilvita srl. Ecodeco srl (peraltro non interessata alla inchiesta lodigiana) che agisce nell'impianto di bioessicazione e di raffinazione di Corteolona, capace di una produzione di fanghi da spargere in agricoltura pari a 160 mila tonnellate di rifiuti anno.
115 comuni sono quelli cremonesi, 44 sono interessati all'affare dei fanghi.

Parlando degli Ipa cancerogeni che si sospetta siano finiti nelle colture del territorio, gli inquirenti avrebbero dichiarato al giornale di estrazione cattolica che si tratta di “ cose che noi, in qualche modo, mangeremmo o avremmo mangiato”. Alcuni campioni già esaminati di materiale in uscita da CEA non avrebbero soddisfatto soddisfatto le caratteristiche per lo spandimento nei campi, avvenuto anche pochi giorni prima della semina. Per ora non è prevista peraltro l’analisi delle coltivazioni effettuate sui campi. Si parla di un complesso di “circa 70 mila tonnellate conferite tra il 2007 ed il 2009, catalogabili come “rifiuti pericolosi" e parte dei quali sparsi previo pagamento di un indennizzo a favore degli agricoltori ricettori”.

L’analisi ARPA avrebbe individuato nei fanghi controllati quantitativi di idrocarburi superiori ai limiti consentiti e tali da fare scattare i controlli sulla eventuale presenza di “marcatori cancerogeni”, portando alla identificazione di nove sostanze iscritte dal ministero nelle classi “uno e due”, quelle che possono certamente causare tumori. “Non solo - prosegue il cronista Alberto Belloni su “Il Cittadino” -I rifiuti speciali ceduti da CRE all’agricoltura avrebbero un tenore di carbonio organico troppo basso rispetto ai limiti consentiti dalla legge”.
Ma - si aggiunge- di qui a dimostrare come i campi degli agricoltori siano fatalmente contaminati il passo è ancora lungo. Gli ultimi due campionamenti datati 2009 presso presso l’impianto di Maccastorna e in un campo di Maleo avrebbero dato esito rassicurante, ma alla procura resterebbero comunque in mano tre prelievi critici risalenti al 2008”.
Il CRE esprime sorpresa per il provvedimento ed offre cifre diverse sulla quantità di rifiuti (idrocarburi da Mirandola), insufficiente carbonio organico (da Milano). Il decreto di sequestro cita più precisamente le due provenienze dei fanghi: la Aimag spa di Mirandola che avrebbe conferito i fanghi del depuratore di Carpi e la Vettabbia Scarl di Milano, legata alla Milanodepur che ha in gestione il depuratore di Nosedo, il primo impianto “SalvaLambro” attivato nel 2003. Il presidente di Milanodepur afferma: “Io ritengo che il rischio vada minimizzato. Ma il mio parere è che i fanghi sia meglio bruciarli che buttarli nei campi”.
Le contestazioni di CRE non hanno fermato la procura per la quale Maccastorna, ottenuto il rinnovo decennale per i fanghi non pericolosi nel 2008, non sarebbe autorizzata a trattare fanghi con le caratteristiche descritte.

Molto cauto il dirigente dell’ARPA lodigiana Walter Di Rocco: “In alcuni casi abbiamo avuto dei riscontri, ma è impossibile estrapolare il quadro complessivo da un dato: anche perché la normativa in materia non è così univoca. Bisogna poi ovviamente distinguere il materiale che entra da quello che esce trattato: perché ciò che crea effetto sui campi è quest’ultimo”.
Il CRE - scrive Il Cittadino - ha un rapporto con il lodigiano fatto di polemiche e di impianti indigesti. Ha la sua sede - prosegue il quotidiano - a Milano, soci misteriosi sparsi ovunque e sostanziosi capitali lussemburghesi. Non figura solo l’impianto di trattamento e recupero di fanghi biologici in agricoltura, realizzato a Maccastorna, ma vanta anche una compartecipazione ormai decennale nell’Eal Compost, società del gruppo Eal spa che gestisce l’impianto di compostaggio di Terranova dei Passerini e che ha tra i suoi soci anche la Provincia di Lodi”.
A Meleti Lombardia Ambiente, società della quale Rodolfo Verpelli è amministratore unico, vuole realizzare un impianto di trattamento fanghi. Infine è davanti al Tar la realizzazione della discarica di Senna nella cava di cascina Bellaguarda. Il CRE tra un ritocco e l’altro del progetto ha sempre sostenuto la necessità e la sicurezza dell’impianto, inizialmente previsto per contenere 2 milioni e 800 mila metri cubi di rifiuti. Dopo 3 anni di battaglie, è arrivato il no della Regione. Ma CRE si è appellata, appunto, al Tar ed è ancora atteso il verdetto del tribunale amministrativo.





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di Ven, 15 lug 2016