Milano può fare quel che vuole di LGH
La Giunta Galimberti rifila i servizi che richiedono più capacità amministrativa ad A2A e Cremona perde di fatto
col 51% un'altra ruota del suo patrimonio
La Borsa bastona sullo stato di A2A, retrocessa anche da Citigroup
Siamo milanesi dopo dopo il lunghissimo discorso del sindaco Gianluca Galimberti di esaltazione del matrimonio A2a durato 88 minuti, tanto logorroico che si ha il sospetto che deve convincersi anche lui, (persino Mussolini parlò meno per dichiarare l'entrata in guerra dell'Italia). Ma c'è un accenno: il combustore chiuderà entro il ...2024 , campa cavallo... : alla fine manca soltanto l'inno nazionale con i consiglieri di maggioranza in piedi e la mano sul petto.
La minoranza, per conciliare la conscienza con i principii fondanti dei rispettivi partiti, afferma di non essere stata consultata e non vota. Qualche distinguo della lista per Perri. Ma il vero partito di centro destra in questo consiglio comunale è il Pd. L'unico movimento coerente è Rifondazione Comunista che, pare ormai certo, toglierà il sostegno alla Giunta. Ma per l'ultrasinistra (sic) c'è Sel con abbondanti ed influenti aumenti di incarichi a Rosita Viola dopo l'ordine di Pisapia (grande azionista di A2A) . Sel vota il grande abbraccio, e che dire di Lapo Pasquetti che un comunicato dopo l'altro ci ha afflitto contro le privatizzazioni? Guareschi se la caverebbe con la vignetta del trinariciuto (a sinistra).
L'abbraccio caldo e conforrtevole con A2A toglierà dalla mediocrità amministrativa di questa giunta un sacco di guai. Galimberti ha sfoderato una serie di ragioni con una interpretazione dell'economia ai tempi delle TV a vapore. Un esempio. Il gas è l'oggetto preferito della sua filippica. "Sarà più favorita nell'acquisto del gas una società più grande o quella più piccola?", A dire il vero l'Italia trabocca di gas e la Convention di Parigi ha chiesto al mondo di gettarsi sulle energie alternative.. LGH va nelle braccia di A2A come Bianca Maria Visconti nel letto nuziale di Francesco Sforza. Corsi e ricorsi storici di una città sfortunata.
La Borsa brinda al matrimonio A2A- Lgh: in una settimana persi circa 340 milioni di capitalizzazione!
Comunica, tra l'altro, il Movimento 5 Stelle : Martedì scorso 15 dicembre si dipanava l'ultimo nodo della vicenda che doveva condurre ad ogni costo il 51% di Lgh tra le braccia dell'amante caritatevole A2a, Le ultime resistenze in quel di Rovato erano state travolte
Ma la Borsa è birichina e imprevedibile ed oggi A2a ha chiuso a 1,24 euro, cioè, in meno di una settimana ha perso oltre l'8% del suo valore, pari a circa 340 milioni di euro di capitalizzazione!
Questo è quello che gli amministratori cremonesi dovrebbero spiegare ai cittadini: hanno deciso di consegnare il patrimonio pubblico costruito in cento anni di storia alle speculazioni di Borsa, dove gli operatori di maggior successo vengono paragonati agli squali, non certo alle consorelle di Madre Teresa di Calcutta.
Tra l'altro, non è mai stato chiarito in che modo verrà definito quel 50% in azioni di A2a del corrispettivo per la cessione della maggioranza di Lgh. Un quantitativo di azioni fisso indipendentemente dalla quotazione del titolo in Borsa e, in tal caso, quante sono? Un valore in milioni di euro fisso, che verrà trasformato in azioni in una data determinata e, in tal caso, qual è la data?
Oltre a definire questo aspetto, dovrebbero anche informarli che , per decisione della Corte di Giustizia dell'Unione, A2a dovrà versare 290 milioni di euro nelle casse pubbliche per la restituzione di aiuti di Stato illegittimi, con relativi interessi. E dovrebbero anche rendere noto che la holding Carlo Tassara di Romain Zaleski ha intentato una maxi causa, in sede civile, contro A2a e Edf per gli "ingentissimi danni subiti al valore della propria partecipazione in Edison", con richiesta di risarcimento nella misura che risulterà in corso di causa, oltre ad interessi legali e rivalutazione monetaria. Senza dimenticare di aggiungere che A2a fa dell'incenerimento uno dei suoi punti di forza nella gestione dei rifiuti. Con tanti saluti alle promesse elettorali..."
LE LACRIME DEL GIORNALE DEGLI AGRICOLTORI SULLA DEFINITIVA PERDITA DEL CORDONE OMBELICALE DELLA BANCA POPOLARE DI CREMONA. MA DA CHE PARTE STAVA NEL 2003? VITTORIANO ZANOLLI NON RICORDA PIU'Il direttore del quotidiano la Provincia, proprietà della Libera Associazione Agricoltori, scrisse quanto segue sotto il titolo "Muore la banca del Territorio - Da oggi anche il dg Bolis va a Lodi . Si chiude un'epoca. E Adesso?". Il testo fu un compianto che si esprime anche nei sottotitoli. Del tipo: " Finisce l'epoca delle relazioni interpersonali tra istituto e clientela". Ed ancora il grande rammarico: "In via Cesare Battisti una direzione di rete a portafoglio limitato". E' proprio un bel guaio.Sempre il Vittoriano Zanolli commentò a proposito : Muore l'idea di banca del territorio. E forse muore la stessa Popolare di Cremona che continuerà a vivere (sopravvivere) e ad operare con uno strumento diverso da quello concepito 147 anni fa dal fondatore Pietro Vacchelli e dai suoi successori... Da oggi e col tempo in modo sempre più evidente, non esiste più una banca del territorio di respiro provinciale".Seguì un grandissimo elogio per Stefano Bolis e per il suo tentativo di realizzare "il ritorno , non anacronistico, alla banca tradizionale, descritta e pensata tanto bene e con assoluta lungimiranza negli atti costitutivi del 1865".Bene anche questa, non male anche il raccordo con un secolo e mezzo di storia. E bene anche l'elogio della banca del territorio. Come dar torto al Vittoriano? Il Vascello nel 2003, attenzione nel 2003, condusse una memorabile battaglia in nome di questi principi per il no alla vendita a Fiorani decisa dalle categorie economiche rappresentate nel cda della Popolare. Ma da che parte stava "la Provincia" con Vittoriano Zanolli, anche allora decisamente presente nella redazione del quotidiano ?
Si va allora a leggere "la storia cominciata col col senatore Vacchelli nel 1883". Magari ci illumina sul perchè Vittoriano Zanolli non mosse un dito contro la perdita di indipendenza della Popolare. Vediamo dove arriva il compianto del direttore del giornale La Provincia. Ecco cosa si scrive: "... durante la presidenza di Carlo Gosi nel 2003 il cda della Popolare di Cremona approvò l'alleanza strategica con la Bipielle che nel frattempo approvò era passata sotto la guida di Fiorani...". Non una parola di più su un passo non da poco. E' appunto la perdita della banca del territorio.Il resto della storia zanolliana è la nota, tristissima realtà da allora in poi che è proprio quella che Il Vascello profetizzava nel 2003 e rinfacciava alle categorie economiche, soprattutto alla associazione industriali rappresentata da Carlo Gosi, alla Associazione Agricoltori rappresentata da Mario Maestroni oltre che alle altre associazioni economiche come commercianti e coldiretti ed anche alle istituzioni, autrici di un clamoroso voltafaccia quando, toh, proprio il giornale "La Provincia", annunciò con titoli roboanti ed articoli pieni di entusiasmo firmati anche questi dal direttore, allora era Enrico Pirondini dimenticando tutti i guai che ha combinato al servizio degli interessi di pochi agrari.Altro che l'arroganza dell'Innominato. " Questo matrimonio s'ha da fare, eccome": Così leggevamo sul giornale locale. Ma nella sua storia e nel suo compianto Vittoriano Zanolli ha approfondito così bene che non ha speso una parola su chi ha ceduto gli interessi del territorio. E non c'è neppure un accenno al consiglio di ammiistrazione attuale, nel quale oltre tutto sopravvivono - lautamente compensati- alcuni protagonisti (o diretti eredi), qualcuno assaai vicino al giornale La Provincia, di quella operazione tanto vituperata. Rimediamo noi.Non sarà un principio di Alzheimer, ma frughiamo e non troviamo in pagina neppure un altro fatto interessante: Mario Maestroni sottoscrisse un doloroso leasing (doloroso se pesiamo le ambascie del già presidente Piva che ha tentato con il contributo di di Zanolli di collocare palazzo Schizzi, finora vanamente) per acquistare la sede della Banca Popolare in via Cesare Battisti e farne la sede del quotidiano la Provincia.Per dire come La Provincia tutelò quella idea del Vacchelli che Zanolli ha richiamato e rimpianto con un torrente di lacrime.Altrimenti può bastare la foto che pubblichiamo, la stretta di mano tra Mario Maestroni e Giampiero Fiorani. Dice tutto, anche se Vittoria Zanolli deve averla misteriosamente dimenticata negli archivi del suo giornale. Ci stava bene per illustrare il necrologio, come si fa in coda al giornale funerario.Se non ci cancellano le ipocrisie, se non si realizza una profonda riforma morale, abbiamo davanti anni di sofferenze, tanti quanti ne sono trascorsi quando Cremona è scivolata sulle chine che abbiamo descritto. Complice il quotidiano locale. Tuto continua sotto la guida stavolta del PD e del sindaco (che nel caso fa la figura del portascarpe) Gianluca Galimberti. |