Un piano che risale alla Giunta Perri: il futuro è oscuroArea tra via Postumia e Via Mantova: anche foresterie, centri benessere e supermercato sportivo (in concorrenza con Cisalfa a Gadesco): 2500 mq non più targati Decathlon. Forse destinati a salire a 4500Un piano integrato che aggiorna il PRTG vigente - Si incrociano convenienze pubbliche con quelle private |
La magica parola sport apre alle più svariate fruizioni pubbliche e privateEcco l'elenco delle funzionalità ammesse, oltre alle strutture ed impianti per le attività sportive e per la pedonalità o l'uso della bicicletta:• centri benessere e palestre, studi di medicina sportiva, fisioterapia...• insediamenti di attività commerciali legate allo sport e tempo libero• insediamenti di uffici, laboratori, sedi di rappresentanza e ricerca con riferimento sia alle varie federazioni e associazioni, sia alle realtà professionistiche sportive• insediamenti residenziali con tipologia "foresteria" per rispondere alle utenze sportive e professionali del mondo sportivo locale (appartamenti per gli atleti, ad esempio)L'areaSi colloca a sud dal grande recinto dell'ex ospedale psichiatrico, a ovest ingloba il centro sportivo comunale, a est parte dalle sede impianti e attrezzature AEM/KM, a nord dai complessi residenziali di via Zaist, e a sud dai complessi residenziali di via Giuseppina e Villetta, con più a sud il polo ospedaliero. Il tutto è delimitato dalle vie Postumia, Mantova e viale Concordia e viene attraversato, nella porzione nord, dalla linea ferroviaria Cremona - Mantova. Gran parte è già di proprietà comunale, il resto è in carico alla immobiliare Verde o in proprietà indivisa tra il comune e i signori Ada Bocchi e Carla Ferrari: con tutti è in corso una marcata pratica di acquisizione tramite l'istituto perequativo. |
il Programma Integrato di Intervento “Città dello Sport” ha ottenuto il via libera definitiva dal consiglio comunale, dopo il consenso della Commissione Urbanistica , seguito da quello della Commissione Edilizia che si era riunita per l’ultima volta nella vecchia composizione.
La Cittadella dello Sport che l'assessore all'urbanistica Malvezzi chiama Cittadella degli Sport a Palla per distinguerla dagli impianti al Po era andata verso l'approvazione finale con una somma di conferme delle nostre anticipazioni. Il vice sindaco Malvezzi aveva subito confermato che alcune aree di proprietà comunale saranno concesse ad utilizzo privato, e che è prevista una area a destinazione commerciale. Il tutto verrà assegnato con bandi che "saranno esperiti in assoluta trasparenza".
Malvezzi aveva parlato di una piccola presenza commerciale, oltre che di bar e ristorante, di foresteria ( a pagamento) per gli atleti delle squadre professionistiche cittadine, di centri benessere e palestre , studi di medicina sportiva e fisioterapia.
Piccola presenza commerciale? Nel suo intervento l'ex assessore Soregaroli (PD), affrontando l'insediamento pricipale, ha confermato le anticipazioni del nostro giornale. In realtà il maggior candidato non dovrebbe essere un negozietto sportivo ma un ipermercato di media grandezza (o megastore), si diceva Decathlon (ma poi si è ritirato dall'affare), che si prospetta con una dimensione iniziale intorno ai 2500 metri quadri, senza escludere che potrebbe salire a 4500. Posto sulla rotonda di via Mantova, sarà certamente il concorrente diretto di Cisalfa oltre che di tutti i negozi che si occupano di attrezzi, abbigliamento o calzature "sportive" nel centro storico.. E i presunti oneri di urbanizzazione? Malvezzi ha parlato di una somma di 500 mila euro da destinare alla costruzione di impianti sportivi, una parete per arrampicate, la pista di pattinaggio, un campetto polivalente e il sottopasso della ferrovia che divide in due parti la Cittadella.. E si parla anche del campo di rugby nella zona ora occupata dall'Esperia che verrebbe dirottata dal Comune in zona equivalente.
Alla Cittadella dello sport è legato il nome di Giovanni Arvedi che sarebbe destinatario per l'utilizzo di alcune aree comunali, anche in ragione al fatto che si inserisce nel progetto portando le proprietà della U.S. Cremonese (campo Soldi, eccetera). Ad Arvedi sono assegnati cinque campi di calcio più una palazzina multifunzionale.
E proprio il nome di Arvedi era stato portato in primo piano in commissione urbanistica dall'ex assessore Soregaroli che, dopo aver criticato la realizzazione della zona commerciale, ha aggiunto che non capisce un'apertura a tutti i privati quando Giovanni Arvedi già si era proposto per il completamento della cittadella dello sport. L'intervento di altri privati non sarebbe dunque assolutamente necessario. Quasi una sponsorizzazione di Soregaroli per un intervento di Giovanni Arvedi "già promesso a maggio e riaffermato a settembre".

L'area di 300mila metri quadri, in gran parte è l'esito della eredità Grasselli che tra l'altro è stata oggetto di una intensa piantumazione. Per completare organicamente il progetto della Cittadella dello Sport è preannunciata l'acquisizione di altre aree di proprietà terze. Nell'insieme una Cittadella dello Sport ma anche un grande affare, i diversi ruoli, le convenienze pubbliche e private della Cittadella dello Sport che potrebbe dare ragione ad altre operazioni già ampiamente discusse dentro la città.
In questo finale d'anno è avvenuto qualcosa di importante al Comune di Cremona. Il Programma Integrato di Intervento “Cittadella dello Sport” ha ottenuto il via libera.
Perché il fatto è importante?
Certo per la valenza del progetto, una Cittadella dello Sport di oltre 300 mila metri quadri alle porte della città. Come per palazzo dell'Arte e piazza Marconi il progetto passa ad atti concreti dietro spinta di Giovanni Arvedi che già si era inteso anche con la precedente amministrazione di centro sinistra.
L'area commerciale pone delicati problemi. Nei fatti è un grosso affare che investe l'ipermercato sportivo ed anche il campus con i suoi centro benessere, le residenze ed altro, realizzate da Immobiliare Verde sulla quale speriamo di avere maggiori dettagli. (In commissione di questo aspetto si è parlato davvero poco e per nulla in consiglio comunale. Eppure di tratta di un progetto colossale, persino maggiore di quello previsto per il megastore). Il sincrono con i privati e qualche volta la loro ispirazione In assoluto non è un male.
Ma sia ben chiaro che la Cittadella dello Sport apre un'era, è il primo passo di una strada promettente per gli interessi cittadini, ma altrettanto piena di insidie, di precipizi e di curve nella quale il guidatore pubblico deve avere molta sicurezza al volante e molta indipendenza dai poteri forti.
Perchè se l'indipendenza non c'è ed a vario titolo, con i do ut des, i guidatori sono altri, allora - bisogna dirlo - si rovesciano le speranze e il guidatore eletto finisce nel baratro della speculazione pura.
Si aggiunge un dubbio specifico: è capace il governo cittadino di esercitare il proprio ruolo, dopo le polemiche che hanno accompagnato la vicenda piazza Marconi - Palazzo dell'Arte?
La Cittadella è un test della coscienza civica del nuovo governo cittadino, una coscienza della quale non si può in premessa dubitare, ci mancherebbe altro, ma che rimanda ai fatti, alla limpidezza su ogni dettaglio rivendicata dal vice sindaco Malvezzi.
Ben venga la Cittadella, però la scommessa politica e civile non si esaurisce in questo fatto, va ben oltre. Va detto ai cittadini.

Esaminando bene il documento urbanistico, si è scoperto che, essendo stata la pratica di Variante presentata sotto forma di “Piano Integrato di Intervento”, i tempi concessi ai cittadini per presentare eventuali osservazioni non erano gli usuali trenta giorni, ma solamente quindici!
Il burocrate comunale si è premurato di ben avvisare i cittadini che i termini scadranno inesorabilmente sabato 27 febbraio (alle ore 11.30!), solo quindici giorni (e non trenta come di solito concesso per pratiche assai meno importanti!). Il termine è ovviamente scaduto senza coinvolgimento della città. E chi ha avanzato timide obiezioni si è visto ricevere trancianti risposte, quasi in anticipo sulle domande. Tutto pronto dunque.. E perchè tutta questa fretta?
La Cittadella dello Sport è un grande, grande, colossale affare edilizio. Visto che la stampa principale di Cremona non ne parla, per chi vuole i fatti, ce li ha dati a conferma il settimanale "Edilizia e Territorio" del Sole 24 Ore". E' la conferma di quanto Il Vascello ha scritto fin dallo scorso 31 dicembre.
Il vero attore dell'operazione attraverso la Immobiliare Verde " è l'emazione della Lares di Sanzeni e soci che si gestisce un intervento su un'area di 327 mila metri quadri per il 73% comunali". Scrive il Sole 24 Ore ":" Le risorse in gioco nell'intervento non sono state rese note, ma una stima già all'interno del Pgt parla di investimenti per oltre 60 milioni". Il cavallo di troia per arrivare alla intera impresa è stata la US Cremonese. L'immobiliare Verde realizzerà, come il Vascello ha già scritto, "tre palazzi in parte residenziali in parte uffici o commerciali e ristorazione". E noi cremonesi a bocca aperta, mentre Perri/ Malvezzi santificano ill ruolo delle privatizzazioni brutali: contro i boschi,a proposito di ambiente, contro i commercianti, contro gli interessi della città, per l'appunto, come scrivono i commercianti, una volta tanto a ragione. Il tutto, quel che è peggio, avviene in un silenzio glaciale. Eppure siamo stati noi a mettere sul tappeto la questione dell'area commerciale e del megastore nella Cittadella dello Sport, nella conferenza stampa tradizionale di fino anno quando questa Giunta era rimasta muta e cita. Siamo stati noi a scrivere che si tratta di un affaire colossale . Nessun altro in questa Cremona di protagonisti col cerotto sulla bocca, ben attenti alle proprie personali convenienze, ha detto ne ahi ne bai a cominciare dall'organo di controllo supremo della città, il consiglio comunale che anzi approva, mentre la opposizione , dopo un flebile lamento, addirittura astenendosi si fa soffiare, senza... fiatare persino il bosco filtro di due mila alberi regolarmente pagato dalla Regione. Tutti insieme, poi, ad avventurarsi in dichiarazioni come quelle sull'ambiente della città che "ci preoccupa ed angoscia" e che chiama a difenderci dalle PM10, ripetiamo distruggendo un enorme bosco filtro sulla tangenziale trafficatissima
Quanti cittadini si sono accorti? Ecco una lettera che aggiunge fatti a fatti. Con una ben triste ma ormai molto diffusa valutazione della qualità del consiglio comunale a Cremona.
Caro direttore,
l’adozione del Programma Integrato di Intervento denominato “Città dello Sport" è serenamente passata in Consiglio comunale senza particolari obiezioni. Qualche domanda e qualche dubbio sorgono però spontanei. Ad esempio, la sottrazione della risorsa limitata “territorio”: di fatto, una vasta zona dell’area compresa tra via Mantova, via Postumia e via Concordia, ora in parte piantumata e in parte area “verde” (non usufruibili pubblicamente), sarà messa a disposizione di “privati”.
Ai cittadini viene lasciata una cosiddetta “area boscata”, che non è nient’altro che un insieme di relitti di terreno incastrati negli angoli inaccessibili: ci viene consentito di godere delle piante sulla scarpata ovest di viale Concordia (vedi figura) e della “piantumazione lungo la ferrovia Cremona-Mantova e lungo l’asse di viale Concordia”, mentre per compensare l’estirpazione delle piante attualmente presenti verremo risarciti con nuove alberature nella zona opposta della città, peraltro attualmente a “verde”.
Si parla anche di “parco lineare”, che è semplicemente l’accesso con pista ciclabile all’ennesimo spazio commerciale (vedi figura). Quest’ultimo è un altro maldestro intervento che rende la città ancora più disarticolata e dispersiva, oltre che un danno per il piccolo commercio che ancora cerca di resistere.
Se consideriamo poi che nel progetto rientra, come “verde urbano”, anche l’aiuola stradale di via Postumia (vedi figura), risulta evidente che il “verde” concesso ai cittadini non è nient’altro che un obbligo alle prescrizioni delle leggi di settore (aria, acqua, suolo, rumore).
Vista quindi l’armonia che regna in Consiglio comunale su questi temi, c’è da chiedersi chi orienta realmente le scelte urbanistiche.
Non sono state valutate le possibili alternative, il piano proposto è grezzo e approssimativo e il nuovo spazio commerciale viene accettato acriticamente.
Nel Piano del Governo del Territorio (febbraio 2009) si legge che “non sono previsti insediamenti di nuovi centri commerciali o nuove grandi strutture di vendita”, per cui la domanda del cittadino stupito è sempre la stessa: perchè si considera il territorio (urbanizzato e non) solo per gli interessi di pochi e non per il bene di tutti? Carlo Inzaghi
Quanto riferito nel comunicato dell'Acciaieria Arvedi è stato confermato il 12 ottobre in un comunicato della Prefettura che aveva sollecitato ulteriori approfondimenti sull'utilizzo delle scorie di acciaieria come sottofondo della Cittadella dello Sport.