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Area Vasta e le prospettive sfavorevoli a CremonaCaro Direttore “C’è del buono nelle terre cremonesi”Come valore di scambio c’è il tema etico del “nostro petrolio” da far valere; le tematiche relative alla terra, all’acqua, all’aria ed al cibo, timidamente accennate dall'ExpoSono sempre stato convinto che la pianificazione e la programmazione di “vasta area”, o su grande scala territoriale, dovranno diventare sempre più la dimensione necessaria per il futuro operare, compreso quello di livello comunale, sempre meno autonomo e, nei fatti, sempre più condizionato dalle dinamiche territoriali. Non si può, oggi, continuare a ragionare di diversa configurazione dei confini facendo affidamento solo su convenienze, pesi insediativi e numeri senza tenere in considerazione la possibilità di assetti più avanzati e considerazioni particolari per le aree marginali. Soprattutto il Governo e la Regione non devono assolutamente ignorare che la fascia meridionale, (la nostra), appartiene alla Lombardia “marginale”,nella quale problemi di accessibilità ,di esiguità dei pesi insediativi e di carenza di stimoli alla trasformazione, si sono in varia misura combinati per dar luogo a situazioni di stagnazione ,sia pure in presenza di livelli di reddito e di condizioni di vita soddisfacenti.
Il settore produttivo ha risentito della mancanza di elementi trainanti perché lo sviluppo diventasse autogenerante invece di dipendere dall’esterno. Essendo stato sacrificato il settore agricolo ad una cultura industriale e non avendo particolari” chance” sul piano dell’occupazione da spendere,Cremona, non avendo mai goduto di particolari privilegi nel passato, sta ora affrontando l’esito degli accorpamenti apparentemente da posizioni di debolezza . Se dovessimo ricercare solo le nostre convenienze ci converrebbe un accorpamento con Brescia. L’alternativa a tre, Lodi CremonaMantova, mi sembra più congeniale alle preesistenze, raggiungendo un considerevole peso insediativo e, aggregando una catena di centri che hanno continuato a svolgere la funzione di servizio alla provincia agricola, potrebbe consolidare strutturalmente un interessante ruolo distrettuale dedicato a tutta la filiera agricola. La sostanza reale che si auspica e che si sollecita è l’inversione di tendenza con una nuova valorizzazione delle aree rurali senza lasciarle diventare delle steppe monoculturali cerealicole. Come valore di scambio c’è il tema etico del “nostro petrolio” da far valere; le tematiche relative alla terra, all’acqua, all’aria ed al cibo; risorse che diventeranno sempre più rare, timidamente accennate dall’Expo e declinabili da questo territorio fino ad estreme conseguenze. Massimo Terzi architetto.
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I vecchi abitanti, quelli che si ricordano com’era, quando forse era meno “finta glamour ”, ma occasione di una vivacità più vera ed autentica, ci soffrono e fatalisticamente attendono la sua riabilitazione. Sul corso dove si fronteggiano ancora alcuni negozi di storica attività, si sono affastellate sull’asfalto righe e tracciati, divieti di transito, segnalazioni di ciclabilità, transenne pesanti ed inadeguate per limitare la ciclabilità, l’icona di uno Stradivari accucciato, crocchi di tavoli e tavolini, luoghi di ritrovo occasionale senza un ordine ed un senso. I danni che questa “riqualificazione” episodica, superficiale, senza un’ unica regia, senza un progetto ed un disegno complessivo, senza la raffinatezza che impone questo intervento delicato che dovrebbe incidere sull’ingresso in città e dovrebbe avere l’obiettivo condivisibile della trasformazione in "salotto”, saranno sotto i nostri occhi a lungo. Linee guida e programmazione urbanistica che sono venute a mancare anche in occasione della recente vendita dell'area del parcheggio Villa Glori, polmone di parcheggi indispensabile e fondamentale al sostentamento e a servizio dell'isola pedonale..Occorrerebbe cercare innanzitutto di recuperare ed evidenziare gli elementi specifici del luogo stesso, con possibilità di risvolto commerciale e rigoroso decoro.
| Corso Garibaldi, emblema di un dissesto urbanistico e creativo
Il dislivello tra marciapiedi e strada è sensibile pertanto i pedoni inciampano ed, ogni tanto, qualche anziano rotola per terra ed i più faticano a riconoscere l'esistenza di un'isola pedonale. Presunte gallerie laterali risultano poco invitanti, sporche e sicuramente non piacevoli da percorrere. Per chi entra sul corso per la prima volta questo offre forse una immagine raffinata?. Il ritratto di una città che vuol essere consacrata per la musica, che produce gli strumenti più delicati ed eleganti per fare musica classica, dovrebbe attrarre i palati più raffinati e sensibili e noi offriamo loro questo scempio !!!! | Come sostenevano illustri esponenti della cultura architettonica i corredi e gli spazi urbani dovrebbero essere la rappresentazione delle nostre speranze e di una società migliore. Corso Garibaldi è forse un’area d’incontro e di accoglienza? Permette la libera circolazione di portatori di handicap o ipovedenti? E’ un bivacco? Per non parlare delle condizioni generali che produce “l’Oktober Fest locale. E’ una area pedonale? E’ una ciclabile? E’ un’autostrada o una strada a forte percorrenza? Vi sembra un luogo accogliente ed adeguato dove sostare o soggiornare? Come possiamo pensare di accogliere turisti per la mostra di Jannello Torriani in queste condizioni? Oggi sono “fiori di serra” e possono pretendere forse molto di più e gli spazi idonei a sviluppare la fantasia a Cremona non mancano. Nel lontano’95 la Giunta Bodini avviò l’inizio di un programma di “qualità urbana” che ha dato e avrebbe potuto, nel tempo, dare buoni risultati, ma immediatamente dopo, con i successivi amministratori, fu interrotto. Occorre ripetere con maggior energia quella esperienza. La questione fondamentale è quella di affrontare con grande modestia, ma anche con grande sapienza ed eleganza questa porzione di città, come episodio di un tutto, cercando di evidenziare la sua specificità, la sua storia, il suo presente ed il suo futuro; ecco che allora questo spazio rivelerebbe un suo significato. Claudia Monteverdi |
di Giulio Contini
Le vibranti parole dei Consiglieri Priori e Cenicola, specchio di una convinzione oramai condivisa da tutta la minoranza al Comune di Castelverde, sono il termometro dell'atmosfera incandescente con cui la Giunta Locci-Scalisi cerca di riscaldare il freddo autunno castelverdese. La contrapposizione frontale tra la Maggioranza e la Minoranza è tangibile già solo considerando l'esito numerico delle votazioni: contrari o astenuti, ma sempre 5 (Minoranza) contro 8 (Maggioranza). Quando poi si entra nel merito, è come sprofondare nei primi gironi dell'Inferno.
“E’ bene che tutti sappiano che nella riunione dei Capigruppo del 02.11.2016 il nostro atteggiamento è stato passivo e non partecipativo in quanto non riusciamo più a credere a quello che proponete. Le motivazioni nel considerarvi non sinceri ci vengono confermate dai fatti”, esordisce il Consigliere Giuseppe Priori nella sua dichiarazione di voto circa la variazione del bilancio di previsione; e assevera, nell'interrogazione avente ad oggetto il fondo dedicato in cui far confluire il risparmio delle indennità degli Assessori e dei gettoni di presenza dei Consiglieri: “Le uniche persone che hanno veramente rinunciato al proprio compenso non sono sicuramente né il Sindaco né gli Assessori, ma solo i Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Nel 2016 erano previsti investimenti da realizzare con questi risparmi; ma voi, senza informare nessuno, avete deciso di non farle più, perché quei soldi li state usando per tappare le falle create dalla amministrazione precedente (…). Avete perso ormai la vostra credibilità!”
Il Consigliere Priori non tollera, inoltre, una dichiarazione resa dal Sindaco al quotidiano La Provincia del 3 ottobre 2016 (Graziella Locci dichiarava che la richiesta di applicare alla lettera il regolamento che limita a 5 minuti l'intervento di ogni Consigliere, fosse venuta dalla Minoranza- n.d.r.), e replica: “Vergogna! Niente di più falso! (…) Risulta evidente la vostra volontà di essere non sinceri. Ci sentiamo sempre più presi in giro. Con Voi il dialogo, ora, è solo utopia.”
Alle forti accuse di Priori si aggiungono quelle non meno grevi di Mauro Cenicola, che presenta in Consiglio una interrogazione a cui l'Assessore Ferla, dopo mesi di silenzio, risponde con una proposta conciliativa, che tuttavia non soddisfa completamente il Consigliere di Minoranza, il quale in un altro intervento cerca di dimostrare che la somma dei consensi espressi al momento delle elezioni di due anni e mezzo fa, allo stato attuale in cui la Minoranza si presenta compatta, penalizzerebbe l'attuale Maggioranza; per cui Cenicola arriva ad affermare che “la Minoranza siete voi!”
Molto critica anche l'interrogazione di Fabio Grassani, avente ad oggetto: “Perizia riguardante la regolarità tecnico-amministrativa degli appalti per la realizzazione di immobili ora di proprietà comunale”. La risposta letta dal Vice Sindaco Scalisi non lascia molte speranze per possibili azioni risarcitorie a tutela dell'Amministrazione, ma è chiaro che il Consigliere Grassani esaminerà a fondo la questione, e non risparmierà di portare alla luce tutte le responsabilità politiche che in questo caso ricadrebbero sull'apparato amministrativo che all'epoca governava Castelverde (si tratta di Amministratori precedenti ai due mandati del Sindaco Lazzarini: le vere radici, se così si può dire, da cui avrebbe preso il volo l'attuale Giunta).
Notevole è stato anche il dibattito sulla Unione fra i Comuni di Castelverde e Pozzaglio ed Uniti. Notevole perché successiva al recente fallimento di “Flumina”, che nei Consigli di luglio e di settembre aveva suscitato contrasti molto accesi fra Minoranza e Maggioranza e, da parte del Sindaco Locci, parole inmappropriate nei confronti di Francesca Viccardi e di Carlo Vezzini.
Last but not least, la comunicazione, a lungo attesa, delle dimissioni “per mutate condizioni familiari” dell'Assessore Chiara Circo (che si presume verrà presto sostituita dal consigliere Nicoletta Domaneschi n.d.r.), ma soprattutto la sconcertante comunicazione letta dal Sindaco, in cui minaccia di ricorrere alle vie legali per far tacere un Consigliere, reo di aver leso l'immagine del Sindaco (non si dice né quando né come) e di aver reso pubblica, con un giorno di anticipo, la notizia in paese già vociferata da giorni della ritirata di Chiara Circo.
Il Sindaco non pronuncia il nome del Consigliere (evidentemente per non permettere a questi di replicare, come è previsto dal regolamento n.d.r.), tuttavia era chiaro che si riferiva a Maria Paglioli, che da alcuni mesi è seriamente impegnata a far conoscere ai Cittadini i problemi presenti nella Giunta Locci. Non potendo rispondere in Consiglio, Maria Paglioli replica a mezzo stampa, dichiarando: “Non mi permetterei mai di diffondere false informazioni e tanto meno di insultare nessuno. Mi muovo sempre con documenti e dati certi, mentre è sconcertante che il Sindaco ritenga scorretto che un Consigliere fornisca informazioni veritiere ai cittadini.
Non sono assolutamente venuta meno alla riservatezza alla quale sono tenuta: la lettera di dimissioni dell'assessore Circo era nella cartella di Consiglio, che mi è stata consegnata con tutti gli altri documenti prima del Consiglio: tutti argomenti pubblici. Invito il Sindaco a un atteggiamento di dialogo e di trasparenza!”.
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La Giunta comunale ha assegnato al Consiglio comunale l'atto di indirizzo sulle misure per la tutela e la valorizzazione dei negozi storici di Cremona.Sono previste speciali agevolazioni sui tributi locali ai proprietari e gestori di esercizi commerciali, che hanno ottenuto da Regione Lombardia il riconoscimento di 'negozi storici', per una delle tre tipologie previste : 'insegna storica e di tradizione', 'negozio/locale storico', 'storica attività'.
Le agevolazioni potranno essere applicate a tutti i tributi comunali che gravano sugli immobili sede di negozi storici e sulle relative attività, se ed in quanto compatibili con le norme sovra comunali vigenti”.
L'atto di indirizzo prevede inoltre che l’Amministrazione comunale metta a disposizione, attraverso lo Sportello unico per l’edilizia, un servizio di consulenza e supporto tecnico-amministrativo per l'esecuzione di opere di adeguamento alla normativa igienico-sanitaria, ambientale, antinfortunistica, di sicurezza, nonché di trasformazione tecnologica e di ristrutturazione e restauro degli immobili che ospitano esercizi storici.
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